La facciata è organizzata in un modo che "rispecchia" l'organizzazione dello spazio interno a tre navate, e presenta molte analogie sia con la facciata del Duomo di Milano, sia con quella di Sant'Agostino sempre a Como. La facciata, di chiara matrice gotica (un gotico "italiano" che proprio grazie al diffondersi in tutta Europa dell'opera dei Magistri cumacini andrà via via assimilandosi al gotico internazionale), è suddivisa verticalmente da 4 lesene, decorate da serie di sculture, che suddividono una zona centrale e due laterali; la prima presenta il portale d'ingresso, un rosone ed ai suoi lati due finestre dalla forma allungata, le parti laterali presentano ciascuna una porta d'ingresso ed una bifora posta al di sopra. La maggior parte delle sculture presenti sulla facciata sono riconducibili ad Amunzio da Lurago, o alla sua scuola, e sono realizzate in stile gotico, alcune di queste sculture presentano però caratteri propriamente rinascimentali (sono ad esempio più staccate dalla parete e dotate di autonomia dal fondo mentre quelle gotiche formano un tutt'uno con la parete di fondo).
Al di sopra del portale sono presenti due tondi all'interno dei quali due sculture rappresentano Adamo ed Eva, al di sopra sono presenti cinque sculture di santi poste all'interno di una sorta di loggia (organizzate come in un polittico) con al centro la Madonna e ai suoi lati S. Giovanni Battista e S. Ilario; al di sopra di queste sculture è presente un altro tondo (anch'esso chiaramente gotico) in cui la scultura di un giovinetto, secondo le convenzioni dell'epoca, rappresenta lo Spirito Santo (questo tipo di rappresentazione fu abolita nel '700 da Papa Benedetto XV);
mentre le altre scene (presenti anche al di sopra delle porte sui lati della chiesa) rappresentano la visita di Maria ad Elisabetta, la presentazione al tempio, la fuga in Egitto; le due edicole sopra il rosone mostrano invece l'annunciazione.Operando un altro tipo di lettura è possibile notare come la facciata del Duomo di Como rappresenti idealmente la società dell'epoca, che ha partecipato, in diverso modo alla sua realizzazione: così gli ordini monastici sono rappresentati dalle statue dei santi loro fondatori o confratelli, ed allo stesso modo le diverse corporazioni avevano fatto inserire il loro santo protettore, nella parte bassa invece uomini e donne comuni, di cui si è già parlato, rappresentano il popolo nella sua interezza, accanto ad alcuni simboli che Raffigurano probabilmente le famiglie più importanti della città che avevano evidentemente sovvenzionato la costruzione. Così come in una scena tutta la società comasca dell'epoca è idealmente rappresentata nella facciata del suo Duomo. A proposito dei diversi santi rappresentati è possibile notare alcune particolarità probabilmente non casuali: nella lesena di sinistra, in direzione del lago, è rappresentato S. Cristoforo, protettore dei viaggiatori e, a fianco, con bastone e cappa, San Giacomo, pellegrino e viaggiatore per eccellenza, entrambi rivolti verso del lago. Sulla lesena di destra invece troviamo S. Francesco e, vicino, altri monaci francescani, e no sembra casuale che in quella direzione si trovassero all'epoca alcuni monasteri francescani; lo stesso vale per altri santi fondatori di altri ordini monastici, presenti nella città; dovendo poi riempire tutte le "caselle" che compongono la facciata si è poi tralasciata questa sorta di disposizione simbolica, inserendo i vari santi in modo più casuale (non mancano inoltre un paio di ripetizioni dello stesso santo, su una delle lesene e a lato di una finestra in un caso, e su due diverse lesene nell'altro). Parlando invece ancora di composizione geometrica della facciata, è possibile comprendere perché le due finestre ai lati del portale siano più alte di quelle laterali: se a partire dal rosone si immagina di tracciare un cerchio ad esso concentrico, che passi per il tondo in cui è rappresentato lo Spirito Santo, si ottiene il vertice delle finestre centrali, mentre con un altro cerchio, concentrico ai precedenti, che passi per la sommità dell'edicola più alta si trova il vertice delle finestre laterali, infine con un altro cerchio, sempre concentrico ai precedenti, che passi per la sommità del gugliotto, è possibile individuare la posizione delle due porte d'ingresso laterali. In ultimo, anche la posizione del rosone non risulta casuale all'interno della facciata, è infatti possibile notare come, descrivendo il più grande triangolo contenuto all'interno della facciata, il rosone si trovi nel suo centro.
Accidenti! Certo ke deve essere proprio bello il Duomo di Como! La disposizione dei santi è fantastica... ed è bellissimo vederti così attaccato all'Arte delle Tue Radici:-))
RispondiEliminaE' un piacere rivederti, Pier, ma se sei ancora a cavallo di quei palloncini, continua a guardare il mondo dall'alto!
Buona Pasqua a te e Famiglia, Pier, che sia serena, e piena d'Amore, quello Vero.
Un abbraccio
Samy
E' un piacere ritrovare il Narratore di Storie, che parla di Storia rendendola soave come poesia e donando Arte all'Arte.
RispondiEliminaNon c'è un Pier migliore di altri, tutti sono eccellenti, ma questo, che riesce a tirare fuori il sangue dalla pietra dei secoli, è fra quelli che preferisco.
Dentro e fuor di metafora, per il resto, ha già detto tutto Samy ;-)
Un abbraccio e bentornato Amico mio
Robi
Buongiorno,
RispondiEliminasto preparando una tesi sullo scultore Giulio Branca, che ha realizzato alcune sculture per il Duomo di Como. Fatico a trovare foto dei dettagli che mi permettano di individuare le opere realizzate da lui.
Sa per caso indicarmi un testo o un luogo dove posso trovarle?
Cordiali saluti
Amanda Bottacchi
pandona@hotmail.com